Watch Dogs: Legion Recensione

Un esercito di improbabili agenti segreti pronti da reclutare: Legion è un invito a godere della multiculturalità e a sbizzarrirci nel gameplay!

Watch Dogs come ormai dovreste sapere è il franchise di Ubisoft ambientato ai giorni nostri, un openworld action-adventure a tema hacking.
Se il primo, nonostante i limiti, è stato per me una buona sorpresa e introduceva meccaniche inedite e abbastanza divertenti, col secondo capitolo Ubisoft non aveva certamente osato e la serie non mi sembrava destinata a brillare…
Siamo partiti dalle vicende personali di un singolo (Aiden Pierce), per poi spostarsi nel secondo capitolo alle vicende di un’organizzazione di hackers e attivisti, fino a raggiungere in Legion la massima espressione della rete di accoliti con una superpotenza informatico-politica che vorrebbe controllare la popolazione!

Non si può dire che Ubisoft non abbia voluto osare in questa terza iterazione: Watch Dogs Legion ci porta nella Londra dei giorni nostri e ci permette di assoldare qualsiasi NPC ed arruolarlo alla nostra causa! Una meccanica ardita, pericolosa dal punto di vista narrativo quanto tecnologico, che però funziona e porta una ventata di freschezza al filone.
La regola ferrea del protagonista incrollabile, eroe solitario, primo e unico protagonista viene accantonata a favore di una libertà estrema, che spersonalizza la serie ma mette al centro un qualsiasi cittadino della capitale del Regno Unito: partendo da un atto di sacrifico di un agente segreto (Dalton Wolfe) durante il prologo, ci troveremo a ricostruire la nostra organizzazione (DedSec) e sventare i cupi piani di una macchina mediatica che tutto vede e tutto controlla.
Vi suona familiare? Beh la tematica del controllo delle informazioni, della privacy e dello strapotere delle piattaforme social è centrale e quanto mai attuale; si va da temi “leggeri” come la privacy online a temi ben più seri e criminali come il traffico di esseri umani, il controllo dei voti o delle libertà personali a diversi livelli…
La trama tocca tantissimi argomenti di attualità (al limite della fantascienza e fantapolitica) e scivola via fra una miriade di missioni primarie e secondarie (di solito per aiutarci ad acquisire consensi e attirare più hacktivisti dalla nostra parte).

Play as Anyone quindi è la nuova regola che Ubisoft si è data in questo Watch Dogs Legion, e la trovo coraggiosa e interessante: reclutare gli elementi più validi scansionando i loro tratti distintivi, le loro debolezze e le loro abilità uniche ci aiuterà a creare un esercito a nostra immagine e somiglianza, con tanti talenti quante saranno le avversità da affrontare.
Potremo marcare dei possibili candidati per ritornarci in seguito e non sapremo mai esattamente chi potremmo incontrare che potrebbe essere l’agente perfetto al caso nostro! Molto intrigante!

Le possibilità sono infinite quando si ha a disposizione l’intera popolazione londinese da reclutare tra le fila del DedSec! Sbizzarritevi!

Tuttavia l’intento del team è a mio avviso quello di permettere al giocatore di sbizzarrirsi e non focalizzarsi su un cavaliere senza macchia e senza paura, che magari non rispecchia le nostre attitudini e nemmeno le caratteristiche fisiche: poter assoldare una vecchietta o un muratore, così come un banchiere o un punk d’altri tempi ci consente di creare azioni improbabili, anzi ci invoglia a vedere cosa succederebbe se quel tipo di personaggio affrontasse una missione di spionaggio!
Trovo esilarante utilizzare un rocker affetto da un problema di flatulenze durante una missione stealth o una vecchietta armata di taser durante una missione d’infiltrazione quando la sua caratteristica prominente sono le risse da pub!
Queste caratteristiche si rispecchiano nel playstile del singolo accolito e nonostante le debolezze critiche di ognuno (non ce ne sarà mai uno perfetto sotto ogni aspetto), quello che conta sarà puntare ad una rete sempre più fitta che raccoglie elementi diversi la cui forza è appunto l’estrema diversità! Anche il messaggio dietro a tutto questo è certamente coraggioso, bello e interessante.
Questa miscela crea un mondo di gioco vivo e colorato, anche per via di tutte le piccole chicche legate ai vari risvolti che ogni personaggio porta con se.
In generale i toni, a volte cupi e legati alla dittatura mediatica che attanaglia il mondo, sono costellati da note ironiche, divertenti e irriverenti, caratteristica che di certo piacerà a moltissimi giocatori.

Non devo nemmeno dirvi che in un openworld del genere le attività collaterali e le possibilità di gioco sono pressochè infinite: si spazia da missioni di consegna, di hacking, di spionaggio, di reclutamento, di sabotaggio…e chi più ne ha più ne metta. La varietà non manca, con sfide che variano non solo dall’assalto armato (letale o non letale che sia), ma anche al platforming e al puzzle solving, rendendo Watch Dogs 3 un titolo molto versatile.

La resa della città in notturna è nettamente superiori, complici luci e riflessioni vivide e realistiche: di giorno il tutto risulta molto più grigio e piatto…

Tecnicamente ci sono alti e bassi: alti dovuti alla potenza nextgen e all’impiego in maniera mirata e sapiente di un raytracing che restituisce scorci e colori davvero impressionanti. Londra ricreata fedelmente (almeno per quanto riguarda i landmarks, non tanto sulla scala reale della città) è molto bella da visitare e nei diversi orari del giorno e della notte è altamente credibile e piacevole da navigare. I “basi” invece sono per lo più legati alle animazioni, alle mimiche facciali e in generale proprio all’estrema libertà di impersonare virtualmente qualsiasi NPC presente in gioco.
Ho testato il titolo sia su One X che su Series X e il framerate si comporta bene su entrambi, salvo dei cali assolutamente leciti su One X se faremo follie ed esplosioni in mezzo a grossi numeri di nemici.
Su Series X risoluzione e framerate sono ai massimi livelli e le riflessioni mostrano davvero il potenziale di questa tecnica d’illuminazione globale (è inutile nascondere che la resa visiva è migliore la notte quando il paesaggio è costellato da luci ed ombre colorate).
Sicuramente il titolo non può dirsi totalmente nextgen visto che si basa su un motore grafico decisamente datato (e adattato allo scopo) e nemmno mira ad esserlo:  sicuramente si poteva fare di più per quanto riguarda le animazioni e la conta poligonale, che a volte sono inspiegabilmente inferiori a quanto ci si aspetterebbe.




Conclusioni.

Watch Dogs Legion ci mostra l’anima multiculturale di Londra, coloratissima e animatissima capitale britannica; la novità principe sta nella possibilità di impersonare virtualmente chiunque ed è data massima libertà al giocatore su come comporre ed utilizzare questo esercito improvvisato per gli scopi finali di questa avventura. La scelta innovativa di Ubisoft è coraggiosa, ma mostra il fianco a problemi tecnici e potrebbe disorientare i giocatori abituati da decenni di avventure con un protagonista chiaro e definito.
L’innovazione va comunque premiata e la scelta funziona e regge dall’inizio alla fine: dategli una possibilità!

Pregi

  • Grande varietà e gameplay innovativo

Difetti

  • Alti e bassi nella resa grafica
8

Ottimo

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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