Old Man’s Journey Recensione

Viaggio all'insegna della poesia...

Rilasciato principalmente come titolo mobile e per PC Windows nel 2017, il poetico Old Man’s Journey è sbarcato come esclusiva console sull’ibrido Nintendo Switch, il 20 Febbraio scorso. Questo dimostra quanto Nintendo stia puntando moltissimo sulle produzioni indipendenti, le quali si stanno espandendo davvero a macchia d’olio nella softeca di Switch.
Si tratta di una sorta di avventura grafica/visual narrative (quest’ultima definizione riconosciuta dagli stessi sviluppatori del gioco, Broken Rules) in cui dovremo guidare un anziano in un breve, ma intenso, viaggio. Un’avventura che saprà farci sentire sulla pelle tutte le sensazioni e le emozioni che verranno riproposte sullo schermo, grazie ad una narrazione semplice, ma efficace, e di grande impatto.

Old Man's Journey flashback

Una lettera inaspettata

L’avventura del vecchio uomo avrà inizio con l’arrivo di un postino che consegnerà, tra le mani del nostro protagonista, una lettera. Ricevuta la posta, l’anziano istantaneamente decide di mettersi in viaggio e noi prenderemo fin da subito il suo controllo, o meglio… quello dello scenario. Sì, avete letto bene! In Old Man’s Journey noi non controlleremo il personaggio, ma ci limiteremo semplicemente ad indicare con una meta il punto che egli deve raggiungere, con un tocco (o tasto, a seconda della modalità di gioco). Il nostro compito sarà invece quello di interagire con gli splendidi elementi che compongono lo scenario, adattandoli o spostandoli nelle possibilità che ci vengono offerte, in modo da creare un percorso all’anziano uomo. Lo stile artistico di questa produzione è davvero spettacolare. Tutto ciò che ritroviamo su schermo è acquerellato con tanta cura e maestria, donando ad ogni attimo una poesia immensa e di gran valore. L’opera di Broken Rules sembra quasi un dipinto in movimento, risultando davvero fantastico da vedere. Notevoli sono inoltre i flashback, caratterizzati da meravigliosi artwork che si limitano soltanto a catturare un determinato attimo.

Flashback dopo flashback e quindi attimo dopo attimo, riusciremo a collegare tutti i tasselli e capire man mano le vicende che hanno accompagnato l’intera vita del malinconico protagonista. La sua infelicità, il suo dolore son ben visibili dai suoi sguardi, dalle espressioni che più volte il giocatore avrà modo di intravedere. Zero parole, ma tanto significato. La particolarità del gioco è proprio l’esser sprovvisto di dialoghi, e quando dico nessun dialogo intendo letteralmente nessuno. Il tutto viene raccontato con estrema semplicità ed eleganza. Una narrazione che potremmo definire visiva, senza alcuna riga di testo e dove l’audio si limita a proporre raffinati sound ambientali ed effetti sonori di buon livello, regalando musiche di grande atmosfera. Dopotutto, le parole sarebbero state superflue in questo viaggio breve ed emozionante che sa raccontarci una storia in maniera semplicemente visiva. Dicendoci tutto con quello che ci viene riproposto su schermo. Ogni momento, ogni sensazione è resa in maniera impeccabile; merito di una colonna sonora che sa toccare in profondità gli attimi che ci troveremo a vivere, rendendo il cammino di grande impatto e particolarmente emozionante, grazie a note che sanno lasciare il segno.

Ludicamente parlando, Old Man’s Journey offre un’esperienza caratterizzata da poche meccaniche, giocando il suo ruolo nell’interazione con il vecchio uomo. L’avventura, dopotutto, dura giusto un paio d’ore (poco più, poco meno) ed è proprio come immedesimarsi nella lettura di un racconto, solo che questi è visivo ed interagiamo noi. Quello che dovremo fare, come già indicato poco sopra, non sarà altro che creare un percorso al protagonista, interagendo con gli elementi che formano lo scenario. Non sempre, però, sarà così facile e di tanto in tanto ci saranno occasioni che donano al gioco un po’ di natura puzzle, tipica appunto di un’avventura grafica, seppur non della medesima complessità o difficoltà. Ciononostante, bisogna talvolta ragionare un pochino più del necessario e questo risulta appagante non appena si capisce il metodo di risoluzione.

Ci saranno anche alcune sezioni il cui scopo sarà sempre il medesimo, ma con un pizzico di varietà ed in cui vengono chiamati in causa, seppur non in maniera particolarmente complessa, i riflessi del giocatore, dovendo interagire in velocità con gli elementi su schermo. Piccole varianti che cercano di offrire maggior linfa al gameplay dell’opera che risulta appagante alla fin fine, ma comunque un pochino povera. Ciò non è un difetto, vista l’esperienza che il prodotto di Broken Rules vuole offrire; tuttavia, qualche altra trovata per variare dalla meccanica principale non avrebbe di certo guastato e sarebbe stata di sicuro una marcia in più per il gioco. La durata risulta invece più che giusta, poiché già solamente il doppio delle ore avrebbe potuto portare alla noia ed è per questo che, nonostante la brevità, il titolo risulta più che appagante. Difficile poi non portarlo avanti tutto d’un fiato, grazie anche alle emozioni e alla vena poetica che ci accompagnano dall’inizio alla fine. Un po’ come gustarsi un buon film. Dopotutto, Old Man’s Journey gioca più sul trasmettere sentimenti e non prove di abilità.

Nintendo Switch ci permette di giocare con due stili di comandi diversi: in modalità portatile, sfrutteremo il touch screen della console, proprio come da natura mobile della produzione. In modalità TV, invece, impugneremo solamente il Joy-Con sinistro che useremo come puntatore, un po’ quindi a mo’ di mouse. Entrambi i sistemi risultano efficaci e funzionali, anche se è particolarmente consigliabile giocarlo in modalità prettamente portatile, seppur su TV tutta la bellezza artistica di questo titolo offra decisamente qualcosa in più rispetto al piccolo schermo di Switch. Non mancheranno, infatti, svariati momenti in cui vi verrà più che spontaneo catturare uno screen.

Old Man's Journey in-game

Conclusioni

Old Man’s Journey è davvero un prodotto molto poetico. Il gameplay semplice risulta efficace ad accompagnarci nel viaggio di questo anziano uomo, con simpatiche trovate a sfruttarne il touch screen (molto più consigliato come sistema di controllo), raccontandoci schermata dopo schermata la sua storia, immersa tra piacevoli e tristi ricordi. Tutto è lasciato al simbolismo; zero dialoghi o didascalie. Nulla da descrivere e sarà solo il giocatore a dover cogliere ciò che l’autore vuole trasmettere con la sua toccante opera. Artisticamente è fine ed efficace, nonché incantevole, con musiche di grande impatto, dal sound a volte tanto allegro quanto al contempo malinconico, regalando così un’atmosfera tiepida e sentimentale. Non adatto a tutti, questo va sottolineato. Se però si sente il bisogno di staccare un po’ la spina dalle solite produzioni, volendo vivere una narrazione struggente, dallo storytelling elegiaco ma intriso di romanticismo ed amore, allora Old Man’s Journey è assolutamente da tenere in considerazione.

Pregi

  • Un breve viaggio, ma intenso e ricco di poesia
  • Artisticamente maestoso
  • Narrazione visiva efficace

Difetti

  • Qualche elemento di gioco in più non avrebbe guastato
  • Non adatto a tutti
8

Ottimo

Appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni, scrive per il settore dal 2010 e da allora non si è più fermato. Nutre amore profondo per Nintendo ed i suoi brand, in particolare per quello di The Legend of Zelda. Col tempo, però, ha conosciuto e scoperto tante nuove produzioni, sia odierne che del passato, affinando i suoi gusti e la sua cultura videoludica. Nel tempo perso, ambisce a diventare un game designer ed un compositore-musicista, ma al momento restano sogni chiusi nel cassetto... almeno per ora!

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