Simon The Sorcerer Origins Recensione

Dopo più di trent’anni dalla prima apparizione di Simon the Sorcerer (nel lontano 1993, giocai da ragazzino, senza “soluzioni online”, gravato dalla difficoltà dei rimandi incrociati ad opere letterarie che ancora non avevo letto), la serie torna con Simon the Sorcerer Origins, un titolo sviluppato dallo studio italiano Smallthing Studios in collaborazione con la casa di pubblicazione ININ Games.
Origins si presenta come prequel “ufficiale”: gli eventi si collocano poche settimane prima dell’avventura originale del 1993. 
L’obiettivo dichiarato è duplice: rivolgersi ai fan di vecchia data della saga, rispettandone l’identità e introdurre nuovi giocatori al mondo di Simon senza che conoscano necessariamente i capitoli precedenti.
In sintesi: un titolo che vuole essere nostalgico (per giocatori come me) e al contempo “moderno” (ma con gameplay volutamente classico).




Il gameplay di Simon the Sorcerer Origins resta fedele al genere “punta-e-clicca”, ma include alcune modernizzazioni che meritano di essere evidenziate.
L’interfaccia è intuitiva e accessibile: la possibilità di controllare direttamente Simon (non solo puntare e cliccare), usando anche il gamepad è naturalmente una feature inedita, lasciando solo all’interazione ambientale la parte del “clicca”.
I puzzle sono caratteristici della serie: combinare oggetti, esplorare ambienti, scoprire trucchi…nulla di nuovo per il genere. Un esempio: recuperare una chiave nascosta nel lavandino usando un giocattolo a corda, delle forbici, un magnete su un cassetto e poi pescare la chiave — ci siamo capiti.Essendo un prequel “moderno” l’interazione risulta meno “rustica” rispetto ai classici anni ’90: questo va a vantaggio dell’accessibilità, ma forse toglie un po’ di “difficoltà nostalgica” (a mio avviso una scelta giusta e sensata).

Il design punta a una “flow” tra cut­scene e gioco: i loop giocatore/taglio di scena risultano più fluidi rispetto ai classici del passato e sono più preponderanti nei capitoli iniziali (dove c’è ancora parecchia narrazione) e meno nei capitoli più lunghi dove enigmi e ricerca si fanno più lunghi e lenti.

In generale, il gameplay riesce a bilanciare bene la fedeltà al genere tradizionale e l’ergonomia moderna.

La componente narrativa di Simon Origins è uno dei punti più interessanti: lo studio ha voluto non solo intrattenere, ma anche inscenare un “ritorno alle origini”.
Simon, ancora prima di diventare l’eroe che conosciamo e amiamo, viene catapultato nel mondo magico da una profezia antica; scopre che non è solo un ragazzo qualunque e affronta prove che lo faranno crescere. Il classico sarcasmo di Simon è tenuto vivo: il protagonista non perde la sua vena irriverente, con battute, rottura della quarta parete e gag tipiche della saga.

Ci sono anche momenti di scoperta, di crescita personale e di legame con la magia. Il team parla della volontà di offrire “una storia con risate, ma anche con profondità leggera”.
I veterani troveranno molti riferimenti alla saga originale (personaggi, ambientazioni, oggetti), mentre chi è nuovo al franchise può comunque vivere l’avventura senza aver giocato i capitoli precedenti.

Veniamo al comparto grafico, molto diverso dai suoi antenati e molto peculiare: interamente hand-drawn, disegnata a mano, con oltre 15.000 frame di animazione. Questo conferisce uno stile “cartoon anni ’90 / inizio 2000” pieno di personalità. Le ambientazioni e animazioni di qualità: le anteprime lodano l’effetto visivo, “come un cartone animato di qualità”, e la transizione tra scene animate e gioco è fluida.
Il salto artistico è evidente: chi ama lo stile “retro” puro potrebbe preferire la versione originale più spartana, ma resta da vedere se la novità risulta meno “agile” in certi momenti.
Il gioco è sviluppato per PC, console (PS4/PS5, Xbox One/Series – la versione da me testata – e Nintendo Switch), Mac/Linux, e compatibile Steam Deck.

Sul versante audio cito solamente il ritorno di Chris Barrie come voce inglese di Simon, è sicuramente un punto a favore e benchè i sottotitoli italiani non mancano sarei stato curioso nel sentire una voce fresca sul personaggio nella nostra bella lingua.

Nel complesso, dal punto di vista tecnico il gioco è molto curato, soprattutto per uno studio relativamente piccolo: la direzione artistica e l’animazione mano a mano sono i veri punti di forza, anche se alcuni aspetti degli scenari eccessivamente abbozzati mi hanno fatto spesso domandare se non ci fosse stato qualche taglio. Belle invece le scelte fra le impostazioni di deformare lo schermo per una versione più VHS o aggiunge altri tipi di artefatti….inutili, ma apprezzati!

Conclusione.

Simon the Sorcerer Origins è un’avventura grafica che merita attenzione sia dai nostalgici della saga, sia dai nuovi giocatori curiosi di esplorare un mondo magico con molte risate, enigmi ben costruiti (salvo un paio davvero incomprensibili) e una direzione artistica di grande stile. Lo sviluppo italiano di Smallthing Studios — con il supporto della “vecchia guardia” del franchise — ha saputo coniugare fedeltà al passato e sensibilità contemporanea.

I punti di forza maggiori sono: l’umorismo ben calibrato, la narrazione che ampli le radici del protagonista, la grafica disegnata a mano con animazione di qualità, e un gameplay che unisce la tradizione punta-e-clicca al comfort moderno. Qualche lieve compromesso (in termini di telecamera o livelli di sfida) può esserci, ma non intacca l’esperienza complessiva.

Per chi ha amato il SIMON originale, Origins è praticamente un must-play. Per chi invece è nuovo alla serie, è un eccellente punto di ingresso: non necessita di pre­conoscenza, ma offre piacevoli sorprese se invece si conosce la saga. In un’epoca in cui l’avventura grafica vive una seconda giovinezza, questo titolo si inserisce con coerenza, stile e tanto divertimento.

In definitiva: consigliato dall’Accademia dei Maghi!!!

Pregi

  • Ottimo connubio tra classico e moderno
  • Un ritorno amatissimo dai veterani
  • Umorismo e sarcasmo come da tradizione!

Difetti

  • Qualche problema con alcuni enigmi più astrusi
  • Alcuni scenari sembrano "incompleti" in certe loro parti...
8.5

Ottimo

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

Password Persa

Sign Up

Cliccando il banner, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi