Ghost Recon Wildlands Review

Quando uno dei vertici di un cartello sudamericano del narcotraffico inizia a espandere i proprio orizzonti “imprenditoriali” e a pensare che il proprio dominio criminale può andare oltre all’aspetto commerciale e avere il Potere derivato da un utopico narco-stato, allora le cose si complicano non poco.
Il cartello Santa Blanca guidato da un pazzo visionario (“El Sueno”) col pallino del fanatismo religioso ha attirato l’attenzione della CIA che vede nei suoi intenti “politici” un serio problema internazionale: Ricky Sandoval, agente infiltrato da anni, viene brutalmente torturato e ucciso e quindi le operazioni vengono accelerate mandando dei Ghosts, 4 agenti speciali, direttamente sul suolo boliviano per indagare e fare il lavoro sporco dell’Agenzia.

Con queste premesse il nostro team speciale dovrà, con gli aiuti delle forze militari e ribelli sul posto, scoprire quanto più possibile su El Sueno e indebolire i quattro rami dell’organizzazione criminale (Sicurezza, Produzione, Contrabbando e Influenza), ognuno dei quali fa capo ad un comandante, acquisendo man mano preziose informazioni e scoprendo retroscena utili a sferrare l’assalto finale.

Come da promesse di Ubisoft il mondo di gioco è sconfinato e liberare le 21 province presenti sarà un lavoro massiccio e un’esperienza immersiva davvero notevole: con una libertà di movimento “totale” come visto solo negli openworld di ultima generazione, potremmo sentirci spaesati e soverchiati dalla quantità di cose da fare e da vedere, dalle missioni da intraprendere e dai bersagli da trovare e annientare!
Solo la missione principale conta circa 100 missioni, e queste non includono incarichi secondari, raccolte di informazioni per conto dei ribelli dell’Unidad o semplici attività di marcatura di risorse sensibili.

A garantire l’immedesimazione del personaggio inizieremo l’avventura con un ricchissimo editor che ci permetterà di creare il nostro soldato primario: aumentando di livello fino ad un massimo di 30 sbloccheremo abilità e potremo personalizzare ulteriormente l’esperienza per creare una macchina da guerra silenziosa e letale, oppure estremamente offensiva e rumorosa (penso ad un bell’elicottero e a una pioggia di granate e C4!!!).
Anche l’arsenale bellico e la relativa personalizzazione sono curati nei minimi dettagli da un editor apposito, perchè le armi saranno al centro dell’azione quasi più dei soldati stessi!
Con oltre 80 armi e un centinaio di accessori applicabili e verniciabili, le possibilità risultanti saranno davvero un numero esagerato!

Il gameplay è libero ed è molto improntato al multiplayer cooperativo: l’esperienza è pensata e calzante per 4 giocatori che lavorano all’unisono e si coordinano per creare operazioni spettacolari, ma può essere naturalmente giocato anche in singolo con 3 compagni controllati dal computer.
Questi due volti della stessa medaglia sono altamente pericolosi e dal mio punto di vista danno vita a due esperienze così diverse da meritare quasi due votazioni finali dedicate.
Giocando in singolo andremo incontro a difficoltà legate alla gestione della squadra, non sempre ottimali, nonostante la rosa dei comandi sia ben studiata (ma limitata); spesso le operazioni si riveleranno più maldestre del previsto e in alcuni casi ho addirittura ordinato al team di restare in disparte per permettermi di mettere a tacere silenziosamente l’intera banda nemica (sconsigliabile nelle missioni più complesse). Giocando con un team in carne ed ossa e parlandosi via chat (indispensabile!) daremo invece vita a missioni stellari, emozionanti e che danno una grandissima soddisfazione!
Giocando in solitaria perderemo gran parte della magia, saremo sempre costretti ad essere noi alla guida dei veicoli e non potremo diversificare le strategie impartendo ordini dettagliati ai compagni…ne tantomeno coordinare degli attacchi all’unisono.
Davvero una valore mancato al gameplay che si sente (e tanto) una volta provata qualche missione in un team ben collaudato.

La libertà dalla dal progredire della storia in maniera totalmente legata alle nostre decisione è davvero cosa buona e giusta, ma richiede una buona dose di pianificazione e raccolta di informazioni per poter attaccare in modo mirato, quasi chirurgico e non subire perdite. La possibilità poi di avere gruppi esterni di supporto e come diversivo, aggiungono una componente gestita dalla IA non di poco conto, che spesso si rivela molto importante per permetterci di infiltrarci e fare il nostro sporco lavoro indisturbati.
La Bolivia ricreata magistralmente nel poderoso motore AnvilNext è credibile, viva e popolata, ricca di minuziosi dettagli tutti da scoprire e di angoli remoti e tutti diversi fra loro.
Perdersi (letteralmente) nel suo territorio è piacevole e la mole di cose da scoprire è tale da garantire una longevità piuttosto notevole al titolo (almeno 40 ore per portare a termine le missioni principali e qualcuna di contorno).
Tecnicamente non c’è da lamentarsi anche se qualche bug nella versione da me provata era ancora presenti (si attendono però patch correttive); i più “lievi” sono legati ai nostri compagni di squadra che in single player rimangono spesso incastrati e si “perdono per strada”, mentre quelli ben più gravi sono legati al mancato salvataggio dei progressi!

La notizia di un season pass post lancio lascia ben sperare circa le aggiunte future (per almeno un anno dal lancio dovremmo essere “coperti”), fra le quali degno di nota è il supporto al PVP 4vs4 in via del tutto gratuita! Bene così Ubisoft

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Pregi

  • Libertà d'azione totale!
  • stupenda geografia sudamericana
  • grandissima personalizzazione del PG

Difetti

  • single player? meccaniche scarse per chi non lo gioca in coop
  • narrazione frammentata
8.4

Ottimo

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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