La saga di Dynasty Warriors ha ormai diversi lustri alle spalle ed appartiene ad un genere che in Europa non ha mai fatto faville. Almeno fino all’arrivo di crossover e spin off vari come Hyrule Warriors e Fire Emblem Warriors; titoli che hanno portato in auge il genere negli ultimi tempi, essendo stati apprezzati anche da coloro che non consideravano molto i musou. Ciononostante, la serie di Omega Force e Koei Tecmo necessitava sicuramente di essere un po’ svecchiata e rinnovata e con Dynasty Warriors 9 il bersaglio è stato in parte centrato. Non mancano infatti succosissime novità per il genere, nonché scelte coraggiose, seppur al contempo ritroviamo anche qualche sbavatura. Andiamo dunque a vedere tutto nel dettaglio.
Cao Cao pronto a sferrare il classico attacco speciale musou
Dalla Cina con furore
Dynasty Warriors 9 è ambientato nel periodo storico della Cina imperiale, tempestata da forti conflitti interni dei signori della guerra. Narra le vicende di Cao Cao della famiglia Wei che dovrà contrastare i Turbanti Gialli in rivolta, con in mano il destino di tre regni. Il gioco sfrutta come pretesto narrativo eventi e personaggi storici realmente esistiti, ovviamente senza alcuna pretesa di documentare gli avvenimenti dell’epoca. Prima di iniziare, potremo scegliere fra tre fazioni più una quarta, inedita, e dei pochi combattenti selezionabili all’inizio se ne aggiungeranno molteplici altri, per quasi un centinaio di personaggi giocabili che varieranno le numerose battaglie. La trama non risulta particolarmente profonda, ma è comunque interessante nel complesso ed è un ottimo contorno che ci spronerà a combattere contro una moltitudine di nemici ad oltranza, il vero fulcro del gioco.
Il team di sviluppo ha però cercato di variegare ed arricchire l’ormai vecchia formula del genere, introducendo Dynasty Warriors 9 in un vero e proprio contesto open world, infarcendolo con tanto di meccaniche ed elementi legati a quest’ultimo. Non mancheranno, infatti, esplorazione, caccia, crafting e una succosa mole di missioni secondarie. Su carta, tutto ciò può sembrare più che avvincente per spezzare il ritmo dalle ripetitive battaglie, anche se purtroppo la quantità non sempre equivale a qualità. Omega Force e Koei Tecmo hanno sicuramente avuto coraggio a rivoluzionare completamente il genere dei musou, tuttavia quanto di nuovo implementato non è sempre particolarmente approfondito. Alcuni risvolti delle missioni secondarie risultano interessanti, il crafting e la caccia talvolta sono appaganti, anche se alla fine il tutto, nella maggior parte delle situazioni, si limiterà comunque al maciullamento totale dei millantamila nemici su schermo e pertanto è molto più conveniente dedicare il tempo per le missioni principali, poiché donano più punti EXP e denar9o. Detto questo, le secondarie non risultano totalmente superflue; alcune si dimostrano comunque intriganti e sanno offrire quel qualcosa in più, mentre altre volte possono essere un buon modo per salire (seppur lentamente) di livello in vista di una missione primaria in cui ne è consigliato uno più alto. C’è però da ribadire che quanto appena descritto vale in maniera più marcata se si gioca Dynasty Warriors 9 al massimo grado di difficoltà (che è la modalità con cui abbiamo affrontato il titolo). Infatti, il tasso di sfida più appagante è proprio relegato alla difficoltà più alta e bisogna comunque far presente che non sarà particolarmente strappa capelli. Nulla di proibitivo ed estremo, per intenderci. Per quanto riguarda le meccaniche crafting, troveremo materiali vari che ci permetteranno di creare pozioni e quant’altro, utili in battaglia. Tal caratteristica non è particolarmente ricca e sicuramente si poteva fare di meglio. Avere a disposizione un open world che comunque non sprona totalmente l’esplorazione non fa altro che limitare il tutto a tanti spostamenti rapidi, anche perché spesso e volentieri i viaggi si tramutano in noiose e lunghissime cavalcate senza un vero mordente. Non bastano vari materiali random sparsi qua e là e svariate fazioni nemiche legate spesso a missioni secondarie. Per cui, avere un open world e trovarsi più a spostarsi rapidamente che non a girare per il puro piacere di farlo, rende il tutto riuscito a metà. Intendiamoci, il lavoro svolto non è nemmeno malvagio, ma purtroppo poco approfondito. Di sicuro, però, riesce a donare una varietà maggiore e può risultare più intrigante e fresco anche per i neofiti del genere, i quali, magari, di tanto in tanto, vogliono staccare dalle solite battaglie e conquiste di presidi. In fin dei conti la struttura rimane comunque molto simile, però avere il tutto suddiviso in un mondo aperto con varie attività secondarie riesce a donare maggior linfa al gameplay.
Finish him!
Maciullare all’infinito
Tecnicamente, purtroppo, il gioco mostra alcuni problemi piuttosto evidenti. Su Xbox One standard (versione da noi testata), Dynasty Warriors 9 è afflitto da alcuni cali di framerate nelle situazioni più concitate, che sono il cuore del gioco. Il team ha provato ad incrementare il numero di personaggi su schermo durante le battaglie probabilmente per rendere l’azione ancora più spettacolare e piena zeppa di combo ed uccisioni consecutive. Ciononostante, questa scelta rovina in parte l’esperienza di gioco, anche se non sappiamo se su Xbox One X il problema si manifesti in minor misura o per niente affatto. Graficamente, invece, sembra di trovarsi dinanzi ad un titolo della scorsa generazione, pur essendoci sporadicamente degli scorci notevoli, mentre poco da dire sulla qualità del character design dei personaggi principali. Non si può invece affermare lo stesso riguardo i nemici, i quali, anche per ovvi motivi, saranno tantissimi copia-incolla di pochi modelli degli stessi e per quanto sia ovviamente comprensibile, stonano un po’ comparati ai personaggi principali. Non brillano le animazioni, poiché risultano un tantino troppo statiche in linea di massima con la sola eccezione degli attacchi musou, sicuramente più curati da questo punto di vista. I nemici inoltre dispongono di un AI alquanto ridicola e a volte li vediamo spostarsi all’unisono e spesso senza una vera logica. Più cura invece è stata riposta sui comandanti avversari. La colonna sonora che accompagnerà le nostre interminabili battaglie è di gran spessore, musicalmente parlando; alla lunga, però, a causa anche di una non ricchissima tracklist, può diventare pesante e ridondante. Sarebbe stato necessario comporre più brani e dare quel pizzico di varietà in più. Le tracce, comunque, prese singolarmente, sono di buon livello, per cui il problema è dovuto più dalla scarsità di brani che non dalla musica in sé. Parlando dell’audio, sarà possibile scegliere tra tre differenti doppiaggi: giapponese, inglese e cinese. Come al solito, spicca il doppiaggio giapponese anche se risulta affascinante giocarlo in lingua cinese, poiché rispecchierebbe in maniera autentica i personaggi del gioco (appunto cinesi).
Parlando infine dell’aspetto puramente giocoso, il titolo anche da questo punto di vista introduce alcune novità. Non mancheranno le solite due tipologie di attacchi che è possibile anche concatenare per effettuare numerose combo e l’attacco speciale musou. In aggiunta ritroviamo però la possibilità di nuove combinazioni tenendo premuto il dorsale destro RB. Questi attacchi particolari sono diversi da quelli base e a volte possono anche arrecare dei “malus”. Inoltre, è possibile concatenare il tutto con gli attacchi basilari, in modo da approfondire ulteriormente le combo possibili, anche se alla fin fine Dynasty Warriors 9 rimane comunque ancorato al sano button mashing, poiché sporadiche volte sarà necessario ragionare, pur precisando comunque che la difficoltà più alta, da questo punto di vista, offra qualcosina in più a livello “strategico”.
Per la caccia sarà invece possibile utilizzare arco e frecce e non mancheranno alcuni approcci di tipo stealth. Il nostro protagonista potrà utilizzare anche un rampino, il quale però non si rivelerà particolarmente fondamentale.
Conclusioni
In definitiva, l’intenzione di Omega Force e Koei Tecmo di voler portare una ventata di aria fresca al brand è da apprezzare, seppur Dynasty Warriors 9 paghi lo scotto di essere un prodotto non totalmente curato e rifinito. Sebbene le idee siano molto buone ed alcune nuove meccaniche implementate risultino notevoli e di spessore, si nota un abbozzamento generale del tutto; un po’ come voler introdurre tante cose viste e riviste ma senza chiare idee di fondo. Sicuramente, questo capitolo può essere comunque una solida base su cui costruire per eventuali (anzi, sicuri) capitoli futuri. Se i team prenderanno il meglio offerto da questo nuovo capitolo della saga, approfondendo i vari aspetti aggiuntivi, senza magari voler per forza introdurre troppo e concentrandosi su quello che realmente può essere avvincente per il brand, allora di sicuro la serie di Dynasty Warriors potrà ancora brillare di luce propria e riservare sorprese future.
Per ora, comunque, ci troviamo dinanzi ad un titolo tutto sommato divertente, ma purtroppo senza né arte né parte, seppur ammirabile sia il coraggio dimostrato nel voler svecchiare il brand. Insomma, quindi, Dynasty Warriors 9 si è rivelato purtroppo un’occasione mancata in parte e necessitava di una raffinatezza maggiore, ma Koei Tecmo ed Omega Force potranno sicuramente giocare meglio la prossima mano, imparando dai propri errori.
