Sono pochi i generi che faticano ad attecchire su console: tra questi ci sono gli strategici e i simulatori. Soprattutto i secondi. Ammetto di non avere in mente nessun’altro simulatore di città su console nelle ultime generazioni! Ecco perché il porting di Tantalus Media di questo Cities: Skylines è stato al centro della mia attenzione fin dal rilascio. Rilasciato su piattaforma PC nel 2015, vede la luce su console solo oggi, contenuto nelle sue prestazioni e spoglio di tutti i DLC rilasciati fino ad ora fatto salvo After Dark (che aggiunge alcuni edifici, il ciclo giorno/notte e amplia le possibilità turistiche): dovremo accontentarci! Era dai tempi del reboot di SimCity di ben 4 anni fa che non mi immergevo in un simulativo urbanistico e i ricordi che avevo non erano ottimi: SimCity non era stato accolto benissimo a causa della sua necessità di essere always online, oltre ad una gestione fallata delle emergenze (polizia, pompieri, etc…) che si concentrava sul primo evento e ignorava gli altri…
Per lo meno posso dire che se avete già confidenza col genere non avrete certamente problemi ad immergervi in questo complesso sistema gestionale e creativo che sull’impalcatura principale non propone variazioni sul tema. Il tutorial è abbastanza scarno, ma utile per prendere confidenza con la gestione del territorio via controller: odio dirlo, ma a parte il controllo della telecamera che è molto più agevole della versione computer, alcuni filtri e controlli avanzati sono meno immediati se non siete abituati alla configurazione dei bottoni/grilletti. Perdete 5 minuti per capire come muovervi agevolmente. Appena acceso il sistema avremo a disposizione una dozzina di scenari con risorse naturali specifiche, superficie edificabile peculiare e presenza o meno di corsi d’acqua (fondamentali). Una volta predisposto il setup della neonata città siamo già nel vivo: creare una rete stradale, definire la destinazione delle aree edificabili (residenziali, commerciali o industriali) e creare i servizi di base per consentire alla gente di affluire. Lo start è comune a tutti questi genere di giochi: creata la base i cittadini cominceranno ad insediarsi (essendo un gioco agent-based il tutto avverrà in maniera autonoma e automatica) e poco dopo cominceranno a richiedere posti di lavoro, quindi aree industriali.
E’ buona norma gestire molto bene questa primissima fase, perchè i problemi che potrebbero generarsi nel futuro saranno poi difficili da gestire: se volete creare un ambiente vivibile dovrete adottare alcuni piccoli accorgimenti e ve li suggerisco io perchè il gioco, semplicemente…non lo fa! A partire dal raccordo autostradale (che consente alle persone e alle merci di arrivare da noi) create una arteria stradale piuttosto lunga che consenta di tenere la zona industriale (inquinata e puzzolente!) lontana dalle case. Fatto questo create il sistema di pompaggio d’acqua potabile e il sistema di scarico fognario con lo stesso principio, tenendo la “fonte” vicina alle case (occhio alla direzione del flusso acquifero!) e lo scarico nella zona industriale, preferibilmente al confine della mappa. Collegate il tutto con le tubature e lasciate che la città si sviluppi. A questo punto avrete speso un pò di soldini, quindi armatevi di pazienza e lasciate che l’economia si stabilizzi. Non spendete ora più del necessario: ci vorrà qualche anno in-game e qualche ritocco alla tassazione per avere un trend positivo nelle nostre entrate.
Da qui in poi il “lavoro” gestionale sarà continuo e le esigenze cittadine non vi lasceranno rilassare molto a lungo: gli elementi di gioco sono tantissime (edifici, strade, infrastrutture, abbellimenti, edifici unici, monumenti…) ma non avremo tutto disponibile fin dal principio. Delle milestone scandite dal gioco ci avviseranno del raggiungimento di un traguardo, sbloccando nuovi edifici o nuovi servizi. Ben presto dovrete pensare all’educazione dei cittadine, alla loro sicurezza con un servizio di polizia, ad un servizio di raccolta rifiuti, ad un sistema di mezzi pubblici (definendo le linee dei bus e le loro fermate) e via dicendo… La simulazione poi entra nel vivo, le strutture iniziano a necessitare upgrade e le dimensioni della città renderanno prioritario accedere (tramite pressione del tasto Y, senza elementi selezionati) alla viste tematiche per tenere sotto controllo a colpo d’occhio i valori di istruzione, traffico, inquinamento, distribuzione dell’acqua, etc… Qualche popup ci segnala le situazioni critiche, ma se terrete sotto controllo i valori più importanti la vostra città procederà felice e produttiva. La complessità (o dovrei dire la completezza) del sistema di gestione è assolutamente agile da padroneggiare e una volta presa confidenza con lo schema controlli tutto filerà liscio: purtroppo, conoscendo la versione PC, non avremo accesso alle MOD e alla creazione millimetrica di elementi viabilistici che con un mouse richiederebbero solo molta pazienza. Finanza, politica gestionale e pianificazione libera dei “distretti” permettono poi controlli avanzati sulla destinazione di specifiche aree industriali e tassazioni separati a seconda di una zona privilegiata rispetto ad una più disagiata…le possibilità saranno davvero moltissime (ben lungi da me scendere in tutte le specifiche opzioni!). Se poi il gioco fosse troppo punitivo per voi e preferiste sedervi in poltrona e plasmare la vostra città ideale sarà possibile deselezionare il limite del denaro e delle milestone avendo accesso illimitato a tutte le risorse fin dal principio (attenzione che deselezionare queste opzioni non vi consentirà più di guadagnare gli achievement).
Tecnicamente il gioco si difende bene, ma gestendo la simulazione fino al minimo dettaglio del singolo abitante (e la città potrà diventare mostruosa, con oltre 100mila abitanti) questa versione Xbox One è giocoforza castrata rispetto a quella su computer: nello specifico è sparito completamente il fast forward del tempo ingame (ndr: una successiva patch lo ha aggiunto!) e lo zoom al massimo dettaglio produrrà occasionalmente dei rallentamenti nelle città più grandi. Sul versante audio non ci sono indicazioni di demerito: una musichetta ripetitiva di sottofondo ci accompagna tutto il tempo e i suoni ambientali cambiano a seconda della situazione e del livello di zoom. La UI è molto chiara e semplice e prevere una barra in basso dello schermo che si espande solo alla pressione del relativo tab; la pressione dell’analogico destro apre una guida personalizzata per ogni singola funzione, mentre la pressione del tasto menu nasconde la UI per farvi catturare fantastici screenshot! I compromessi insomma ci sono, ma non sono così disastrosi: avrei preferito un’edizione più completa visti i due anni di distanza dal suo lancio, ma data la presenza straordinaria di un simulativo su console direi che non possiamo lamentarci. La cigliegina sulla torta potrebbe essere l’imminente supporto di tastiere e mouse promesso da Microsoft in uno dei prossimi aggiornamenti della dashboard? Vedremo. Concludo dicendo che alcuni bug relativi a salvataggi che scompaiono su città superiori a 50mila abitanti mi sono stati segnalati, ma io personalmente non sono incappato: al momento non sono ancora stati rilasciati fix, ma i forum dello sviluppatore sono in fermento, quindi potrebbe arrivare a breve.
Conclusioni
Un simulatore su console è già di per sé un evento eccezionale e se il risultato è buono quanto quello ottenuto da Tantalus Media con Cities: Skylines non posso che consigliarvi l’acquisto se vi piace gestire e veder crescere la vostra cittadina fino a farla diventare una gigantesca metropoli. Alcuni compromessi tecnici ci sono, ma la sostanza è che il gioco ti tiene incollato al monitor e centra senza sbagliare l’aspetto principale: divertire e intrattenere.