Assassin’s Creed: Valhalla Recensione

Un gradito ritorno alle vicende degli Assassini in un'ambientazione bella e rigogliosa: forse uno dei migliori capitoli degli ultimi anni!

Se avessi ricevuto una moneta d’oro per ogni volta che ho pensato “un’altro Assassin’s Creed, non credo stavolta mi appassionerà” credo che avrei raccolto un discreto gruzzolo giunti a questo punto!
Assassin’s Creed Valhalla è il dodicesimo capitolo (!!!) di una saga ormai diventata leggendaria: ad ogni iterazione l’Animus, sorprendente tecnologia che permette di rivivere i ricordi e le esperienze di antenati di altre epoche storiche, ci porta a spasso nel Passato, alla ricerca della chiave che permetterà all’Ordine degli Assassini di sgominare i piani dei Templari e della Abstergo.

In questo capitolo rivivremo le intrepide gesta di un vichingo, un norvegese di nove Eivor (il Morso di Lupo) e del suo fratello Sigurd, nella loro avventura di espansione territoriale verso l’Inghilterra.
Dopo un prologo tra i freddi fiordi norvegesi in cui apprenderemo le meccaniche base del combattimento, del roaming e della navigazione, verremo portati da alcune vicissitudini nelle floride e calde terre anglosassoni dove danesi, norreni e sassoni si contendono le terre rigogliose a suon di battaglie furibonde e alleanze strategiche.
Il nostro intento sarà appunto quello di fondare un nuovo insediamento (Ravensthorpe) e stringe preziose alleanze con gli attuali reggenti delle varie regioni (Ledecestershire, Essexe, Anglia Orientale, Gloucestershire, etc…), al fine di costruire un futuro prospero per il clan e unificare l’Inghilterra.

Stringere alleanze non sarà un’attività esclusivamente diplomatica, ma per ingraziarsi gli aldermanni locali sarà necessario combattere le loro sporche guerre, spodestare reggenti sgraditi per favorirne altri e in generare stringere amicizie con chi riterremo più utile ai nostri scopi.
Per garantirci la prosperità non basterà però avere potenti alleati, ma anche compiere razzie e saccheggiare ricche Abbazie coi nostri valenti razziatori al fine di raccogliere materiali grezzi e ricchezze per espandere il nostro insediamento iniziale.
Ravensthorpe fungerà da Hub a tutte le nostre attività e ospiterà il cantiere navale, la bottega del tatuatore, la Casa Lunga dove studieremo le nostre strategie o organizzeremo banchetti per celebrare le nostre gesta…
Più risorse accumuleremo più potremo aggiungere funzioni alla nostra cittadina e di conseguenza avere migliori risultati in battaglia: potremo avere una caserma in cui arruolare nuovi soldati, migliorare la nave, la cavalcatura o il nostro corvo da ricognizione, attirare mercanti e botteghe con cui commerciare senza dover girovagare troppo a lungo etc, etc…

Il nostro insediamento si plasmerà a seconda dei nostri investimenti in risorse e argento: migliorare l’hub non è mai una scelta sbagliata.

Se vi state domandando dove sono gli Assassini in questo Assassin’s Creed, la domanda è sicuramente lecita: il precedente capitolo (Odyssey) era quello che più di tutti si era discostato dal filone classico rendendo quasi marginale la dinamica tra Assassini e Templari, cosa che non è piaciuta affatto ai fan fedelissimi.
Valhalla potrebbe sembrare un action-adventure a tema vichingo, ma il tema cardine non tarda a farsi sentire con l’arrivo all’insediamento di un Maestro e un apprendista che…ci illumineranno sulle forze in gioco in quelle terre.

Sotto un’apparente lotta per il territorio, una cospirazione per più profonda muove le sue pedine e il clan di Eivor si troverà pesantemente coinvolto in dinamiche inaspettate che coinvolgono la Chiesa di Roma e figure ignote legate all’Ordine degli Antichi.
Ho trovato il ritorno alle radici molto efficace e un amalgama tra missioni di conquista a missioni che in realtà sveleranno i retroscena di una guerra molto più subdola della quale possiamo solo intravedere le trame più superficiali.
Rispetto agli ultimi capitoli avremo a disposizione maggiori possibilità di personalizzare il nostro alter ego con acconciature e tatuaggi, mentre ho trovato notevolmente ridotta la quantità di loot presente in gioco per quanto riguarda armi ed armature.
Razziare insediamenti altrui o compiere missioni per conto degli alleati ci può portare a raccogliere Materie Prime, Libri del Sapere (che incrementano le nostre Abilità speciali) o Attrezzature (intese come pezzi di armamento).
E’ solo in questi forzieri di Attrezzature che potremo trovare un nuovo arco, o un martello da guerra, uno scudo o un elmo speciale! Se in passato potevate collezionare dozzine di archi, spade, asce e quant’altro, qui ne troverete solo una manciata e potrete potenziarli ed aggiungervi delle rune per affinare abilità passive.
La progressione del personaggio è affidata a punti talento spendibili liberamente in un albero un pochino confuso (che si muove in ogni direzione come una costellazione, senza apparente logica), pertanto non sono le armi a potenziare il personaggio, bensì i punti talento che faranno aumentare anche i danni inferti dai nostri colpi.

La formula magica è scudo per parate preziose e arma ad una mano. Ho trovato che la combinazione funziona molto meglio di due armi primarie…

Ci sono alcune novità, ma anche un ritorno al passato in termini narrativi; la trama è interessante e il protagonista carismatico e doppiato magistralmente in italiano. Le meccaniche di combattimento si poggiano su basi solide e semplici, affidate a schivate, colpi potenti o colpi leggeri e veloci.
Lo scudo offre una opportunità di parata, ma lo consiglio solo a livelli di difficoltà elevati: infatti potremo imbracciare 2 armi primarie senza scudo ma non aumenteremo i danni in battaglia come previsto…consiglio sempre di avere uno scudo per poter parare alcuni attacchi altrimenti letali.
Altra possibilità è sviluppare il micidiale arco da caccia che permetterà molte kill istantanee e sarà infatti molto limitato in termini di munizioni (almeno inizialmente); la lama celata fà anch’essa il consueto ritorno, ma Eivor non è certo l’assassino furtivo definitivo! E’ un vichingo dopo tutto, cosa vi aspettate?!? Nella maggior parte delle situazioni potrete uccidere un paio di nemici silenziosamente, ma i nemici se ne accorgeranno e ingaggeranno una battaglia furiosa, quindi…
A tal proposito ho trovato la IA abbastanza buona: i nemici non vi attaccheranno educatamente in sequenza, ma vi attaccheranno da più parti contemporaneamente, con arcieri che non lasceranno le loro posizioni soprelevate, mentre altri ancora vi terranno a distanza con lance lunghissime…insomma una bella sfida.
Quasi tutti i nemici saranno equipaggiati di scudo e lo terranno sempre bello alto di fronte a loro: per distruggerlo serviranno diversi colpi leggeri o almeno uno pesante andato completamente a segno, cosa non facile perchè anche i nemici, come voi, schiveranno gli attacchi più violenti.
Oltre all’azione in singolo ci saranno almeno un paio di occasioni in cui combatteremo a fianco dei nostri compari vichinghi: le Razzie e gli Assedi.
Le Razzie le potremo scegliere in autonomia e avverranno per lo più dai fiumi, arrivando in nave con la nostra ciurma di fronte all’insediamento da razziare; al nostro segnale scateneremo l’inferno e solo con l’aiuto dei compagni potremo sfondare porte corazzate e aprire pesanti sarcofagi/forzieri dove i villani nascondono tutti i loro preziosi.
Glki Assedi invece avverranno al termine delle serie di quest delle varie Regioni con le quali allearci: tipicamente coinvolgono l’assalto alla fortezza nemica con tanto di Ariete da Guerra e esercito al seguito. Si sfondano le difese, si cerca di raggiungere il capo nemico asserragliato e lo si sconfigge. Insomma, nulla da eccepire, il sistema di combattimento funziona decisamente bene, è stimolante e a difficoltà moderata già decisamente impegnativo.

Tecnicamente il ho potuto testare il titolo su Series X ed è uno spettacolo per gli occhi: il photo mode introdotto già nei capitoli precedenti permette di ottenere scatti favolosi, di salvarli ma anche di condividerli all’interno del gioco e pubblicarli sulla mappa del mondo, così da poter mostrare agli altri giocatori le nostre opere e visionare e “likare” a nostra volta i loro scatti migliori.
L’illuminazione, le nebbie della brughiera, le fioche luci della sera e la ricchezza incredibile di dettagli (lascia a bocca aperta in particolare la flora ricchissima) lo rende un titolo nextgen a tutti gli effetti.
Le animazioni sono decisamente buone, anche se ho trovato alcuni dei personaggi secondari un pò troppo simili fra loro; il doppiaggio è molto buono, con inflessioni e toni sempre adatti alle situazioni…aiuta tantissimo a godere della compagnia dei diversi personaggi che incontreremo.
Il framerate a 60fps solidissimo e la risoluzione 4K (dinamica) sono una goduria assoluta e l’uso sapiente dell’HDR rendono questa versione una delle migliori per godersi appieno la bellezza di Valhalla.




Conclusioni.

Assassin’s Creed Valhalla opera un graditissimo ritorno verso alle origini della serie, mettendo sotto i riflettori i protagonisti vichinghi, ma calandoli all’interno della cospirazione tra Assassini e Ordine Templare che ha reso immortale la serie. Le meccaniche sono solide e l’ambientazione stupenda: la nextgen mostra già i muscoli e di certo ci potrà sorprendere ancora di più in futuro.

Pregi

  • Bella ambientazione, bell'intreccio e ritorno gradito alle vicende degli Assassini

Difetti

  • Confusa la gestione delle abilità nello skilltree e le attività di "gruppo"
8.9

Ottimo

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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